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“Viaggiare in modo responsabile nelle aree naturali, proteggere l’ambiente e sostenere il benessere delle popolazioni locali”.
Questa è la definizione dell’International Eco-Tourism Society del turismo sostenibile, un modo di affrontare la vacanza che interessa sempre più viaggiatori italiani. Una consapevolezza più profonda di quanto il turismo di massa impatti sull’ambiente e il boom della richiesta green ha spinto anche il settore balneare a prendere provvedimenti e sono tanti gli stabilimenti che stanno compiendo scelte di sostenibilità, coniugando la tutela ambientale con un’offerta di qualità.
Secondo il report di Legambiente sempre più stabilimenti balneari “hanno scelto di essere plastic-free, di produrre energia e acqua calda con pannelli solari, di utilizzare solo legno e materiali naturali per le strutture, di puntare su un’accessibilità per tutti che superi ogni barriera”.
Ma quindi su cosa bisogna puntare per essere uno stabilimento green?
Autosufficienza energetica
Il sole è una risorsa naturale di cui disponiamo liberamente, perché non sfruttarla per ridurre i consumi elettrici e l’impatto ambientale? Con l’utilizzo di celle fotovoltaiche si riesce a soddisfare l’intero fabbisogno energetico della struttura con energia elettrica “pulita”. Non solo, è stato accertato che con soli 2 pannelli solari termici si riesce ad avere acqua calda sufficiente per un’intera giornata riducendo di 3800 kg l’emissione di CO2 in un anno.
Gestione ecosostenibile degli spazi
Le strutture esistenti hanno un impatto ambientale enorme a causa, tra le altre cose, di un altissimo consumo energetico e del diffuso utilizzo di materiali inquinanti. La bio-architettura sembra essere una soluzione efficace e materiali naturali di recupero o eco-sostenibili come il legno vengono sempre più spesso utilizzati dagli stabilimenti balneari. Inoltre, è fondamentale concepire gli spazi in modo nuovo e scegliere edifici flessibili, adattabili nel tempo a diverse destinazioni d’uso.
Risparmio idrico: l’importanza dell’acqua
L’acqua è un bene prezioso e, in quanto tale, va preservato attraverso un uso equilibrato e consapevole. L’installazione di rubinetti a tempo, diffusori e riduttori di flusso per le docce sono tutte pratiche anti spreco necessarie per il risparmio idrico degli stabilimenti balneari, che permettono di salvare 102 litri di acqua al giorno. Le vasche per il recupero dell’acqua piovana da riutilizzare negli impianti irrigui e negli scarichi dei WC, ad esempio, sono uno strumento sostenibile che permette di risparmiare fino a 200 litri di acqua a persona al giorno! (fonte Green.it)
Incentivare alla mobilità alternativa
Non serve dirlo: le automobili sono una delle principali fonti di inquinamento dell’epoca contemporanea. Limitarne l’uso lungo i litorali e nelle località balneari è sempre più necessario, ma tutti dobbiamo fare la nostra parte per incentivare la mobilità alternativa. La creazione di spazi ad hoc negli stabilimenti balneari per chi si muove in bici, monopattino o auto elettriche è un buon punto di partenza. Raggiungere una struttura ricettiva senza auto riduce drasticamente le emissioni di CO2 con un risparmio di anidride carbonica equivalente a 50 alberi.
Raccolta differenziata e lidi plastic-free
Il turismo di massa ha tra i suoi effetti collaterali quello di generare un quantitativo enorme di rifiuti, in media si calcola 1,5 kg a persona al giorno. Molti di questi rifiuti finiscono in mare, rendendo le nostre coste sempre più inquinate, ma non solo: l’utilizzo della plastica è dannoso per l’ambiente anche perché il suo deterioramento ha durata millenaria.
Grazie alla sensibilizzazione e a un’adeguata raccolta differenziata (almeno l’80%) si possono ridurre i rifiuti e avviarli al riciclo, ma è fondamentale che si sostituisca la plastica con altri materiali eco-sostenibili, biodegradabili e compostabili. Alcuni esempi? Polpa di cellulosa, cartoncino, PLA (bioplastica)…finisce tutto nell’umido!